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giovedì, ottobre 12, 2006

Longobardi:Ma Il Cielo E' Sempre Piu' Blu

Ma il cielo è sempre più blu…

Quando l’appuntamento è di quelli che contano, una manciata di minuti di ritardo va sempre tenuta in considerazione. Come nelle serate di gala, gli attesi ospiti arrivano alla spicciolata, uno dopo l’altro, ben oltre l’orario prefissato. Saluti, abbracci, distribuzione delle pettorine di un colore rosa che profuma tanto di Giro d’Italia ed ha già da solo il sapore dell’impresa. “Vai Girardengo vai grande campione, nessuno t’insegue su quello stradone”, cantava De Gregori. Spegnete il televisore, questa sera lo spettacolo vero è sulle strade della nostra città. Sembra un film, ma è tutto vero; altro che reality. Si parte.



La prima tappa è semplice semplice: Oratorio – Marinoni. Per noi di San Bartolomeo è un po’ come giocare in casa; per qualcuno (Toma) lo è davvero. Ed infatti esce dal ristorante con il primo tozzo di pane. Il giudice gliela dà buona e non lo punisce.


Chi invece viene punito è il Bruno, ma dalla sfortuna. Le gomme posteriori non reggono a tanta tensione e lo fanno soffrire nel tragitto Marinoni – Pinco (altra tappa “casalinga”). Ed all’uscita, il re del Montenegro abdica e saluta. A malincuore, la sua Parigi-Dabar finisce qui.


Ora si fa sul serio. La terza tappa (Pinco – Cin-Cin) ci trasporta nel centro della città. Intanto, il gruppo festante tributa il proprio personale omaggio a Rino Gaetano. “Ma il cielo è sempre più blu” diventerà l’accompagnamento sonoro dell’intera pedalata. L’austero Cin-Cin si mostra affabile e gentile, con il primo rifornimento ufficiale a base di cotechino (!), salumi e grissini. E c’è già chi non se ne vuole andare.

Tre bianchi non sono tanti, ma se bevuti in meno di dodici minuti possono cominciare ad avere i primi effetti. Gli stomaci sono riscaldati, le ugole schiarite; i tavolini di piazza Duomo e le coppiette di via XX Settembre assistono divertiti ed increduli ad una serie di esibizioni canore fuori decibel. La quarta tappa chiude al Chita-Chita, che l’anno scorso fu poco ospitale, ma questa volta ci accoglie a braccia aperte.


Chita Chita – Nazionale è una tappa breve, ma intensa. Il bar in questione è una garanzia, gli avventori che troviamo all’interno, anche. Un habituèe del Nazionale si candida a partecipare alla prossima competizione, mentre il Micud ha un bel da fare a tenere a bada diciassette assatanati che brindano al grido di “Al Nazionale, beviamo al Nazionale”.


L’arrivo al Beat è salutato dai soliti noti del locale che settimanalmente fa da teatro alle nostre scorribande alcoliche. Venti bianchi in fila sul bancone non si vedevano da tempo da queste parti. Eugenio, il barman più amato della provincia, non aspettava altro. E ripaga la nostra fiducia con uno sconto. Gesto apprezzato dai ragazzi e salutato da un “Eugenio è uno di noi”.


Dal Beat allo stadio, lo strappo non è breve. Scopriamo che il bar della San Paolo si chiama “Papa gallo”, ma scopriamo soprattutto che c’è già qualcuno che non ce la fa più. Rosso e Massi rifiutano il giro e noi, impietosi, ad immortalarli bici in spalla.



Il Geko’s è in fibrillazione. Salva e affettati sul bancone e doppio giro di birra nelle gole evidentemente ancora secche. C’è tutto il tempo per rifocillarsi. Compaiono il Tac e il Fuso con due splendide fanciulle, mentre il maxischermo passa i goal di Oddo e Toni. E c’è chi ripensa subito a quel 9 luglio 2006…


La tappa più lunga e impegnativa è quella che va dal Geko’s al Sombrero. Pericolosi saliscendi e rondò alla francese. Ma nell’unico bar d’Italia in cui si può ancora fumare, lo sforzo è ripagato da un bianco formato pinta.


Bar Fiori. Ed è un po’ come tornare a casa. Manca solo il Berna a salutare questi Girardengo ormai alterati ed in preda all’alcool, tanto da attraversare il bar in bici, uno ad uno. Il sottoscritto si attarda al bancone e quando torna in sé, il gruppo se n’è già andato.


Rientro in gruppo al Ponte Serio, guidato dall’ammiraglia Pede. Poi Bar Rudy ed i nervi che, purtroppo, a qualcuno saltano. Finisce qui. Le ultime tappe vengono cancellate. Si torna al Beat. Ma l’asfalto (o l’alcool?) riserva brutte sorprese a Cri, Riki e Fabiet.



Finisce come peggio non si poteva, ma anche di fronte alle cadute, ai litigi, alle tappe saltate, alle tabelle vergognose, questa notte, davvero, “il cielo è sempre più blu”.

Il Paul

6 Comments:

Blogger Paglio said...

Paul davvero spettacolo ...mi hai regalato emozioni e quasi lacrime!!!!Siamo grandi ragas!!!

P.s.Ma cos'e' quella bici in spalla per te ...non avrai mica saltato anche tu!?!?!?

9:01 AM, ottobre 12, 2006

 
Blogger Fuso said...

Bèèèla Paul, la macchia rosa compatta fa paura...e anche le tabelle a fine giro !!!

12:53 PM, ottobre 12, 2006

 
Blogger Paglio said...

Ragazzi ho recuperato le foto del Toma ,cagarsi adosso!!!!Ancora super complimentoni a Pauleta.

1:45 PM, ottobre 12, 2006

 
Blogger Paglio said...

Inizialmente era nero ...ma gia dal terzo bar e' diventato blu.
Ma il cielo e' sempre piu' blu!!!!

4:41 PM, ottobre 12, 2006

 
Blogger Fuso said...

RIVOGLIAMO ILARIA CHUPITO GIOTTI IL VENERDI E IL SABATO :

PETIZIONE :

WWW.ILARIALIBERA.IT

1:09 PM, ottobre 13, 2006

 
Blogger Paglio said...

E noi cosa ci guadagnamo????Se non c'e' un ritorno a questo mondo non si fa piu' niente...

1:34 PM, ottobre 13, 2006

 

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